ATEEZ DIARY: FEVER PT.1



0 - INTRO.

Il tempo che passa,

i nostri sogni


Oltre la processione di gente indaffarata,

lungo una strada secondaria deserta

e dopo aver passato un labirinto di muri di cemento,

riesco a vedere l'ingresso della fabbrica con il divieto d'accesso.

Taglio attraverso l'erba selvatica che cresce all'ingresso.

Davanti a me compare un sentiero con diverse orme impresse nell'erba.

E in lontananza si sente un ritmo inusualmente familiare.

La fabbrica deserta, cancelli di ferro arrugginiti che sbatacchiano a ritmo.


Aprendo il cancello di ferro, vengo accolto da uno spazio tutto nostro.

Vedo i miei amici che ballano seguendo quel ritmo familiare.

Quando i ragazzi entrano nel mio campo visivo, uno alla volta,

un ampio sorriso mi illumina il viso.

Queste sono facce che non mi stanco mai di vedere ogni giorno.


Questo è il nostro spazio.

Dove ridiamo, piangiamo, discutiamo, balliamo e cantiamo.

Uno spazio dove i nostri sogni si sono uniti,

il nostro rifugio, il nostro mondo, che ci separa da quello degli adulti.


Ora, è un momento privo di compromessi e docilità,

è il momento prima che aprissimo quella porta.


01 - HONGJOONG

Non voglio essere dimenticato

come se non fossi mai esistito


Non voglio essere dimenticato come se non fossi mai esistito.

Sono sicuro che viviamo sotto lo stesso cielo e sotto lo stesso mondo. Ma, sento che sono un po' diverso da quelle persone che ballano sotto le luci intense in TV. Una volta che sarò diventato una stella brillante che può essere avvistata da qualsiasi luogo, come quelle persone in TV, allora la mia famiglia mi noterà? Anche se fosse per pura coincidenza, vorrei poterli incontrare almeno una volta. Se solo la mia famiglia potesse tornare a stare insieme come prima... Mi manca il calore del nostro soggiorno.

La mia famiglia è disseminata in giro e io sono qui con la nuova famiglia che mi sono costruito mentre vivevo da solo... Ho incontrato i miei membri facendo musica insieme nel nostro piccolo rifugio. Anche solo pensare a loro mi scalda il cuore! Spero davvero che riusciremo a realizzare il nostro sogno insieme! La mia famiglia, la musica che amo, e i nostri sogni... 

Dobbiamo mantenerli. 


02 - SEONGHWA

Lei, che ballava

a ritmo


Lei, che ballava a ritmo.

Tutto intorno a me si congelò per un momento. L'unica cosa che riuscivo a sentire era il suono della musica che proveniva dalle sue cuffie. Si muoveva come se non importasse più nulla. Il buon senso, le regole e questo mondo crudele non avevano alcun potere sui suoi movimenti. Proprio in quel momento, il mio mondo si frantumò, lungo quella strada innevata. Qualcosa cambiò dentro di me, ma rimasi immobile e non riuscii a dire niente.

Lei fece cadere un braccialetto che aveva "Sii libero" inciso sopra. Da quel giorno, sono tornato nello stesso posto alla stessa ora.

Ma lei non tornò mai. Non conoscevo il suo nome o il suo indirizzo. Come quel braccialetto "Sii libero" che indossava, si era librata da sola. Da allora, la musica non suona più allo stesso modo. Non riesco più a distinguere struttura, codice o genere di una canzone. Mi rimane solo la sensazione di quel giorno.


03 - YUNHO

Il tempo è sereno


Ehi fratello, sembra che tu sia di buon umore oggi! Anche il tempo è bello. Anche se ho corso per venire a vederti, non ho sentito nemmeno il calore. In giorni come questo, saremmo andati all'Han River per guardare qualche performance di strada, vero? Ah, sto diventando nostalgico! 

Oh, fratello! È passato un po' da quando ho tirato fuori quella chitarra rotta. Volevo liberarmene perché mi ha sempre ricordato di un lato di te rotto, spezzato. Ma visto che è una chitarra alla quale tenevi molto l'ho semplicemente nascosta, perché guardandola mi sembrava che avessi abbandonato il tuo sogno.

Sai, fratello! C'è un amico come te nel mio gruppo! Il suo nome è Hongjoong. Lui è il tipo di persona alla quale mi rivolgo quando le cose si fanno difficili. È una persona che ammiro sia a livello artistico che umano. A pensarci ora vi assomigliate, sai? Penso che andreste molto d'accordo se mai vi incontraste. 

Sai, ora riesco a ridere, grazie ad Hongjoong e agli altri ragazzi del gruppo. Evito di pensare a questi ricordi dolorosi e invece mi concentro su quei sogni che tu non hai potuto realizzare. Lo farò io per te: io e i ragazzi li renderemo realtà.

Quando il momento arriverà, devi svegliarti dalla tua lunga ibernazione. Voglio mostrarti tutto! Tornerò domani. Buonanotte!


04 - YEOSANG

Proprio come il sogno 

di una notte di mezza estate


Non sono mai stato troppo bravo con la meccanica. È iniziato tutto quando ho smantellato la cassa. Ogni volta che mi sentivo soffocare, mi mettevo a smontare diversi apparecchi e strumenti per poi rimontarliI miei genitori avevano già tutto programmato per me: facevo sempre la stessa routine alla stessa ora. L'unica volta che potevo uscire da questo ciclo era quando smontavo e rimontavo cose. 

Grazie a questa strana abitudine ho incontrato i ragazzi. Quel giorno in quel magazzino abbandonato, un gruppo di ragazzi dai quali normalmente sarei scappato via, mi chiesero se sapevo far funzionare un drone. Tutto l'incontro fu un po' strano! In realtà mi ero perso e stavo girovagando. Il suono della musica mi aveva condotto in quel posto. Da quel giorno, ci sono tornato ogni giorno.

L'emozione migliore era ballare sulla musica. Ballare è un'attività così strabiliante. Anche quando vedevo le facce preoccupate dei miei genitori comparirmi davanti agli occhi, non riuscivo proprio a fermarmi.

Per la prima volta in assoluto mi sentivo vivo. Il cuore batteva come se potesse scoppiarmi fuori dalla gabbia toracica e una sensazione formicolante che mi saliva dalla punta delle dita iniziò a sopraffarmi. C'è mai stato un momento in cui ho voluto qualcosa così tanto? Uno alla volta, più ragazzi iniziarono a dire il mio nome. Il sentiero che ho percorso solo con un'altra persona è diventato una strada per molti. Lentamente, la parola "io" diventò "noi". 

Comunque, adesso devo lasciare questo "noi". Se mi tiro fuori tutto tonerà alla normalità, i membri dispersi e il rifugio rubato.

Mi dispiace, ragazzi.


05 - SAN

Non lo so


Ridevo sempre, ma mi sono sempre sentito solo. Non riuscivo proprio ad aprirmi o forse non ho mai avuto il tempo per farlo davvero. Ogni volta che mi avvicinavo a qualcuno, dovevo trasferirmi. Sta succedendo di nuovo oggi, ma questa volta è un po' diverso. Adesso ho degli amici a cui parlare dei miei sentimenti. Non appena li ho visti, ho capito subito, loro sono come me. Bè, Seonghwa è un po' diverso. Non ha mai cercato di fare le cose nella maniera tradizionale, è sempre stato a modo "SUO". 

Mio padre ha detto che ci saremmo dovuti trasferire di nuovo. Sono abituato a sentirglielo dire, ma questa volta mi ha colpito in modo diverso. Come posso semplicemente andarmene adesso che ho un posto tutto mio... Cosa dovrei dire a Wooyoung? Grazie a lui, grazie ai miei amici, sono stato in grado di perfezionare le mie mosse di danza.

Bobo, cosa dovrei fare? Cosa? Vuoi che faccia le cose a modo "MIO"?


06 - MINGI

Il suono delle

sue risate


La musica era il mio paradiso, la mia fuga, il mio solo ed unico sollievo. Quando mi sentivo morire, ascoltavo la musica. Non avevo paura della morte! Le persone che non hanno mai vissuto nella povertà non capiranno mai questa sensazione. Le persone intorno a me mi guardavano come fossi un alieno venuto da un altro pianeta, ridevano di un immaturo studente delle superiori che voleva morire. Ne deduco che non sia comune sentirsi così per qualcuno della mia età.

Ci sono solo un paio di nomi che ho ricordato per tutte le scuole elementari, medie e superiori. La maggior parte di loro erano alle elementari. Nessuno mi parlava, ma era principalmente perché io non rispondevo nemmeno quando tentavano di farlo. Ma Wooyoung era diverso.

Non che mi ricordi, ma dice che lui è stato con me per tutte le elementari, medie e superiori. Wooyoung veniva sempre a sedersi vicino a me durante ogni intervallo. Che rispondessi o no, lui continuava a raccontarmi le sue storie, sui nostri compagni di classe, sulle sue canzoni preferite, su alcuni ballerini Americani di rispetto, e su quel gruppo musicale col quale lavorava fuori scuola. Finiva sempre con una delle sue risate, che naturalmente facevano ridere anche me. Per timidezza, iniziai a chiamarlo "Woo-Ong". Ah, quella sua risata unica. Lui è stato il primo amico a cui mi sono mai aperto.

Ad un certo punto, iniziai a mangiare e a passare la maggior parte del mio tempo con Wooyoung. È stato attorno a quel periodo che l'ho seguito al rifugio per la prima volta; il posto in cui potevo sognare. Loro sono stati amici che mi hanno accolto per come sono. Piangevamo, ridevamo e facevamo musica insieme. Mi hanno accettato per quel che sono, a prescindere da dove vivo o da chi sono i miei genitori. Mi sono sentito esuberante per la prima volta nella mia vita. Ma ora ho paura. Posso davvero avere un sogno? Non mi sarà tolto?


07 - WOOYOUNG

Questa volta è diverso


La mia mente si è completamente svuotata. Chi sono? Dove sono? Voglio scappare via.

Fallirò ancora? Quando mi allenavo e ballavo da solo, ero abbastanza sicuro di me! I video delle mie prove di danza avevano raggiunto più di 100,000 visualizzazioni sui social. Molte persone e persino grandi agenzie di intrattenimento mi avevano contattato, offrendomi di fare un'audizione per loro. Ma una volta che mi sentivo i loro sguardi addosso, semplicemente non riuscivo a muovermi. Chiusi gli occhi cercando di fuggire, e poi sentì la voce di Seonghwa nella mia testa.

"Wooyoung, prima di iniziare la tua performance sul palco, ricorda queste tre cose!": "Andrà tutto bene!", "Credi in te stesso!", "Puoi farcela!". 

"Sarà troppo nervoso per ricordarsi TRE cose! Che razza di libro di psicologia hai letto?".

"Yunho, stai prendendo di nuovo in giro Seonghwa? Ma ehi, Wooyoung, credere in te stesso è la chiave." Hongjoong è sempre stato bravo a mettere le cose in prospettiva. Un sorriso strisciò sul mio viso. Sentivo la loro presenza anche se non potevo vederli. Sentì l'energia tornare nei miei piedi.

Avevo l'abitudine di parlare costantemente per superare la paura da palcoscenico e mi allenavo a ridere per nascondere la mia timidezza. Era un meccanismo di difesa che usavo per concentrarmi. Non mi importava neanche quando gli altri mi prendevano in giro per questo. Ma durava solo per un minuto. Una volta che mi accorgevo dei loro occhi scrutatori, il mio corpo si bloccava.

La prima volta che incontrai Hongjoong, Seonghwa e Yunho fu ad una performance di street dance. Potevo vedere che loro avevano qualcosa che io non avevo: un'espressività che andava oltre le tecniche di danza e una presenza scenica che catturava il pubblico. Quando ballavo con loro, non ero impacciato ed ero in grado di rendere le mie performance migliori. 

Le mie gambe sono tese. Poi faccio il primo passo, il passo che non sono mai stato in grado di fare, e la catena che mi legava il corpo è magicamente sciolta.


08 - JONGHO 

Avevo pianificato tutto


Avevo pianificato tutto: vincere le Nazionali, diventare giocatore dell'anno, e il giocatore di pallacanestro più giovane della Nazionale... Non avevo nessun altro piano nella mia vita se non questo. 

Il primo giorno dopo l'infortunio, pensavo solo a come riabilitarmi velocemente e tornare sul campo. Adesso però non posso giocare più a pallacanestro. "Quindi, che cosa faccio ora? Non so fare nulla se non pallacanestro!", "Fatemi giocare a pallacanestro, farò qualsiasi cosa!", ho supplicato il dottore, ma non ha funzionato.

Mi sentivo come se stessi annegando. Non importava quanto duramente ci provassi, ero sempre bloccato nello stesso esatto punto. Mentre il tempo passava, cercavo semplicemente di non affogare, a malapena tenendomi a galla. È giusto vivere così? So che non posso! Ma nel momento in cui ho rinunciato alla pallacanestro, tutto dentro di me ha perso vitalità, ero come morto.

Quello sguardo senza vita, prima che Yunho mi afferrasse la mano, mi assomigliava tanto. La mano mi pulsa dal dolore. Mingi ha chiaramente visto il mio pugno arrivargli addosso, ma non ha provato nemmeno ad evitarlo. I suoi occhi senza vita ancora mi perseguitano.

Quando Mingi ha detto che se ne sarebbe andato, che il nostro sogno era un lusso, e che il tempo che abbiamo passato insieme non contava nulla per lui, non sono riuscito a trattenermi dal prenderlo a pugni. Ironia della sorte, è stato un momento doloroso per me ma è stato anche il momento in cui ho ricominciato a sognare.

Allora non sapevo come approcciarmi ad un Mingi perso.

Dove siamo, dove dovremmo andare?


09 - OUTRO 

Nonostante abbia perso il mio sogno e la mia famiglia di nuovo, non c'è nulla che io possa fare. Se ne sono andati tutti e io sono qui, solo, ancora.

Un giorno d'estate, quando il clima caldo e umido persisteva senza una sola goccia di pioggia, abbiamo deciso di separarci. Tutto perché il nostro sogno di stare insieme era diventato una specie di catena che ci teneva prigionieri  Il sole cocente ha sciolto persino il nostro sogno di gioventù. I sogni svanirono e i problemi da risolvere si accumularono ai nostri piedi come vestiti sporchi che erano stati ignorati troppo a lungo. Le promesse che ci eravamo fatti furono messe da parte, giorno dopo giorno, e ci dimenticammo l'uno dell'altro. Fu intorno a quel periodo che iniziai a vederlo nei miei sogni.

L'uomo con il Fedora Nero, i cui occhi erano visibili solo attraverso la maschera, erano in qualche modo familiari, ma stanchi.

"Hai perso il tuo sogno non a causa della dura realtà, ma perché voi avete deciso così".

"Sbarazzati dell'idea che il mondo che vedi è tutto. Ci sono molte dimensioni e molte realtà in questo mondo. Il mondo dove sono io, il mondo dove sei tu, sono entrambi reali".

"Voglio dirti tutto, ma non ho molto tempo adesso."

"Cos'è quello?"

"Il Cromer. La chiave per connettere i mondi".

Aveva una clessidra luminosa in mano. Quella piccola clessidra era la chiave per connettere i mondi? Afferrai con cautela il Cromer. In quel momento, l'uomo indietreggiò di alcuni passi e pronunciò le sue ultime parole.

"Segui il tuo cuore, la mappa è lì".

Quando sollevai lo sguardo dal Cromer, l'uomo era già sparito.

Aprì gli occhi. Era stato tutto un sogno. Mi ero addormentato da solo nel rifugio, dove nessuno mi avrebbe cercato. Mentre tentai di nascondere il mio cuore solitario e voltarmi, vidi qualcosa luccicare sulla scrivania davanti al divano sul quale ero sdraiato. Si trattava del Cromer che avevo visto nel mio sogno.

Non era un sogno? Mentre guardavo il Cromer, lo capovolsi involontariamente. La sabbia nella clessidra iniziò a scorrere al contrario, dal basso verso l'alto.

Poi la porta di ferro si aprì e udì dei passi farsi sempre più vicini, uno per uno. I ragazzi si raccolsero attorno a me con le stesse espressioni perplesse sul volto.





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